La strategia SEO è un piano di azione che ti consente di migliorare il posizionamento su Google con lo scopo finale di ottenere più traffico qualificato.
Per traffico qualificato si intende: visite di utenti che sul tuo sito faranno un’azione specifica, da te ideata.
Di quali azioni si parla? Dipende dalla tipologia del sito:
- se possiedi un e-commerce, la strategia SEO deve essere finalizzata alla vendita di prodotti. Gli utenti devono quindi fare almeno un acquisto quando arrivano sul sito.
- se possiedi uno studio professionale o sei un professionista freelance o ancora un artigiano, la strategia ti serve a ottenere più contatti e appuntamenti. Quindi gli utenti devono contattarti via email o telefono.
- se hai un sito informativo che vende prodotti digitali, lo scopo non è solo quello di vendere immediatamente ma anche costruirsi un pubblico di contatti, da usare nella newsletter per vendite successive. Quindi devi generare lead sul momento.
- se la tua azione richiesta è che l’utente visualizzi o clicchi su delle pubblicità vorrai ottenere traffico contestuale, in argomento con le sue ricerche precedenti o con il contenuto del sito. Funziona anche per i blog tematici e che mostrano prodotti in affiliazione.
- se possiedi un’attività locale, come un negozio, oppure un’azienda di servizi, oppure lavori nel campo delle riparazioni… vorresti essere contattato per farti trovare in sede oppure andare a fare un lavoro in zona. L’utente quindi dove trovare dove sei e verificare la tua disponibilità.
La strategia qui descritta, sotto forma di checklist, vale per tutte le tipologie di siti. Indico anche dei consigli pratici.
- Scegli il nome del dominio: preferisci il brand e non la parola chiave, si tratta di una tattica ormai obsoleta e senza vantaggi.
- Scegli un hosting condiviso se hai un sito piccolo medio nelle pretese. Il costo è intorno ai 50 / 80 euro annuali, incluso hosting Linux e nome dominio. In genere il .it costa meno delle altre estensioni.
- Non usare domini di secondo livello dei quali non hai la proprietà (intestazione), come blogspot, wordpress.com e simili.
- Scegli un CMS (piattaforma di gestione del sito in italiano) per realizzare il sito, non prendere soluzioni personalizzate a meno che tu non disponga di un budget molto alto, o un team di programmatori interno in grado di supportarti per molto tempo.
- CMS per siti aziendali, siti informativi, news, blog, attività locali: WordPress.org. In seconda battuta: Wix.
- CMS per e-commerce e negozi online: Shopify, Woocommerce di WordPress, Prestashop e Magento.
- Affidati a un professionista / agenzia per la realizzazione del sito veloce e moderno. Non accettare prezzi assurdi, a meno che tu non voglia funzionalità particolari.
- Nella scelta del template grafico, favorisci la leggibilità a scapito degli effetti grafici, inutili perlopiù.
- Scegli temi semplici come GeneratePress, Kadence, Astra in WordPress. Sono adatti per tutti i progetti.
- Assicurati che il sito sia veloce e leggibile da mobile con strumenti come GTmetrix e il test di ottimizzazione mobile fornito da Google.
- Prima di pubblicare il sito prepara i contenuti, in particolare quelli destinati alla home page, alla pagina “chi siamo”, alla pagina dello staff eventualmente, alla pagina contatti o “dove siamo”.
- Nel sito web devono essere presenti sezioni che definiscono chi sei, cosa fai, che problemi risolvi o che tipo di informazioni fornisci, dove ti trovi o come sei raggiungibile.
- La home rappresenta la vetrina: la presentazione globale di chi sei e cosa fai come organizzazione aziendale, professionista o venditore online.
- Le pagine interne servono a comunicare all’utente di cosa ti occupi, in particolare che soluzioni proponi.
- Quando hai pubblicato le pagine principali, aggiungi il sito a Google Search Console.
- Invia la sitemap a Google tramite Google Search Console.
- Aggiungi il sito a Bing Webmaster Tools.
- Se l’attività è locale assicurati di avere un profilo della scheda del tuo business (ex Google My Business).
- Inserisci i dati dell’attività locale sulla pagina “contatti / dove siamo”.
- Analizza la concorrenza: parti dall’analisi della prima pagina di Google. Cosa fanno i siti che intendi superare?
- Definisci una strategia di massima: quanti contenuti servono? Servirà una campagna di backlink? Come sono messi i concorrenti?
- Se servono molti contenuti, usa un blog per scriverli. Il blog interno può essere usato per approfondire i problemi che risolvi.
- Se hai un e-commerce considera i prodotti e le categorie di prodotto come le pagine che devono parlare dei problemi, fornendo nell’immediato la soluzione (vedi una scheda di prodotto Amazon). In questo modo, se servono contenuti, sai dove andranno.
- Inserisci un plugin SEO o assicurati che il tuo CMS abbia dei moduli che permettono di personalizzare elementi come: url e meta tag.
- Fai la ricerca delle parole chiave partendo dalle soluzioni che offri e dai problemi che risolvi.
- I problemi che risolvi diventano l’oggetto dei titoli degli articoli o del contenuto delle schede prodotto.
- Crea un piano editoriale che faccia coincidere i problemi con delle ricerche reali degli utenti.
- Puoi usare strumenti adatti a scegliere le parole chiave: Ubersuggest, Semrush, Ahrefs, Seozoom. Nelle versioni gratuite offrono la possibilità di ottenere qualche risultato (leggi l’articolo linkato per maggiori dettagli).
- Usa anche Answer The Public e lo strumento delle parole chiave di Google (gratuito, ma limitato senza una campagna SEM attiva).
- Usa altri strumenti come i suggerimenti di Google, le ricerche correlate, Google Trends. Controlla i forum e i blog online, le discussioni sui social media, e luoghi di ampia discussione come Reddit e Quora.
- Pubblica in modo organico. Come sai per ogni problema c’è una soluzione. Segui lo stesso schema. Pubblica gli articoli relativi a un problema collegandoli tra loro, in sequenza. E ciascun articolo deve essere collegato tramite link alla pagina della soluzione.
- Non pubblicare a cadenza fissa, ma in modo organico. Completa un problema o una categoria, poi passa a un’altra.
- Non scegliere argomenti troppo distanti tra loro. Cerca di coprire l’argomento seguendo il principio della Topical Authority, promosso anche da Google nel 2023.
- Ottimizza ogni articolo assicurandoti il minimo di SEO: la keyword è presente nel titolo dell’articolo, nel title tag (che è meglio che coincida con il titolo dell’articolo / pagina / contenuto in formato H1) e nell’URL della pagina.
- Controllare veridicità affermazioni e informazioni dei testi. Enunciare la parola chiave. Inserire collegamenti esterni se sono rilevanti.
- Se non sai cosa vogliono dire questi termini, è bene cercare un professionista del settore.
- Non duplicare contenuti, non copiarli, non pubblicare articoli che abbiano lo stesso senso espresso in modo diverso.
- Non fidarti di chi ti dice che devi scrivere tassativamente molto. Fornisci la risposta che cerca l’utente il prima possibile, andando dritto al punto.
- Non guardare alla lunghezza dei contenuti, cerca invece di rispondere alle esigenze degli utenti.
- Analizza sempre la pagina dei risultati di Google (SERP) che riguarda la keyword / ricerca che stai puntando. Il tuo contenuto deve combaciare con quello più frequente. Se tutti hanno dei video, inutile scrivere un testo. Ma cerca di essere originale, di apportare delle informazioni migliori.
- Una volta scritti i contenuti, monitora la performance dalla sezione Rendimento di Google Search Console. Aggiungi Google Analytics se vuoi ulteriori informazioni sul monitoraggio dei dati.