Continuano gli aggiornamenti di Google

Per il mese di dicembre 2022 Google annuncia dei nuovi aggiornamenti.

Il primo è stato lanciato il 6 dicembre e si tratta di Helpful Content Update. Il secondo viene annunciato il 14 dicembre e riguarda i link spam o a pagamento, usando il sistema di intelligenza artificiale noto come SpamBrain.

Questo sistema di Google recepisce quelli che erano gli elementi caratterizzanti dell’aggiornamento Penguin, che non viene più ritoccato in favore del nuovo sistema.

Il 2022 è stato un anno ricco di aggiornamenti per il motore di ricerca di Mountain View. Ecco un breve riepilogo:

  • 22 Febbraio: Update Desktop page experience;
  • 23 Marzo: Product review update (riguarda i siti che fanno recensioni di prodotti);
  • 25 Maggio: Core update (aggiornamento dell’algoritmo principale) completato il 9 giugno;
  • 27 luglio: Product review update (sempre sui siti di recensioni, soprattutto quelli che contengono link di affiliazione verso siti come Amazon);
  • 25 Agosto: prima tornata di Google Helpful Content:
  • 12 Settembre: Core update;
  • 20 Settembre: altro aggiornamento Product Review;
  • 19 Ottobre: spam update, che riguarda il contenuto di natura spam;
  • 5 dicembre: Helpful Content pienamente operativo in due settimane, migliora il modo in cui Google organizza i risultati, in tutte le lingue, premiando quei siti che forniscono contenuto davvero utile.
  • 14 dicembre: Link Spam Update, impiega due settimane ed è operativo in tutte le lingue, mira a colpire link a pagamento e di scarsa qualità “neutralizzando” l’effetto.
  • 15 dicembre: Google annuncia il Double-E-A-T.

Gli obiettivi di questi aggiornamenti

Con questi update periodici Google mira a fornire un’esperienza di navigazione e una precisione nei risultati maggiore.

I problemi che incontra Google sono tanti:

  1. Da un lato subisce un enorme concorrenza da app come Tik Tok e Instagram, che vengono usate per cercare informazioni, soprattutto a livello locale.
  2. La manipolazione dei risultati tramite tecniche di SEO molto spinte, che fanno leva sull’acquisto di backlink e di contenuti pensati esclusivamente per i motori di ricerca.
  3. L’utilizzo sempre più capillare dell’intelligenza artificiale, come dimostra il successo di applicazioni tipo ChatGpt.
  4. La moltiplicazione di siti fotocopia che utilizzano gli stessi contenuti, rielaborati, senza fornire alcun vantaggio all’utente.

Naturalmente Google ha sempre un interesse economico in tutto ciò, ma nel lungo periodo avverte il pericolo di fornire risultati irrilevanti e poco immediati.

Come funziona Google Helpful Content

L’aggiornamento Google Helpful Content fa quello che suggerisce il suo nome: promuove contenuto che aiuta veramente, cioè che è utile rispetto alla premessa iniziale della ricerca.

Lo scopo principale di questo aggiornamento, secondo alcuni, è quello di combattere il testo artificiale prodotto dall’intelligenza artificiale. Ma questa versione è molto riduttiva.

Ci sono due considerazioni da fare.

La prima è che Google è pur sempre un motore di ricerca basato sui link. Cioè, il punteggio di una pagina che determina il suo posizionamento, deriva anche dal calcolo effettuato tramite l’impiego dell’algoritmo PageRank, il principale.

Google sa bene che esiste una compravendita di link basata sulla pubblicazione di guest post a pagamento su siti di tutti i tipi.

Il miglior modo per neutralizzare questo fenomeno è togliere valore a quei contenuti scarsi che non aggiungono nulla.

I guest post pubblicati a pagamento al solo scopo di aumentare il ranking e quindi l’autorevolezza del dominio e delle sue pagine, sono caratterizzati da testi che danno molto poco, autentici riempitivi che hanno il solo obiettivo di ospitare un link.

Immaginiamo questo Helpful Content Update come una evoluzione del vecchio Panda, ormai assorbito negli aggiornamenti “Core”.

Le osservazioni sugli effetti dell’Helpful Content Update sono state contraddittorie. Maggiore è stato l’impatto registrato a dicembre, anziché ad Agosto. I siti che utilizzano contenuto prodotto da sistemi di Intelligenza Artificiale non sembrano aver perso posizioni.

Link spam update

Con questo aggiornamento Google utilizza il suo sistema SpamBrain, già usato per punire il contenuto spam, per combattere i link a pagamento o in generale tutti quei link ottenuti con lo scopo dichiarato di alterare il PageRank e quindi manipolare in modo artificiale il ranking.

Google definisce questa pratica “inorganic link building“, cioè link building non naturale (che deriva dalla bontà dei contenuti e dall’ottenimento di link spontanei).

Vedremo se gli effetti saranno paragonabili a quelli dello storico Penguin Update, che colpiva specificamente l’abuso di link artificiali.

Di sicuro c’è da dire che la missione di Google è sempre stata, fin dagli esordi, quella di punire queste pratiche spam. Ma come sanno bene tutti coloro che si occupano di posizionamento su Google, Google è tutt’altro che perfetto.

Anzi, non è un caso che anche in occasione di questo aggiornamento, esso inviti a segnalare la compravendita di link.

Segno che per Google non è facile rinunciare ai backlink come fattore di posizionamento, e non è facile individuare quelli a pagamento.

Lo strumento migliore in questi casi può essere proprio l’helpful content update, che rimuove dai risultati tutti i contenuti privi di valore, inclusi i guest post a pagamento.

Google Search Status Dashboard: si tratta di un tool che permette di verificare lo stato del funzionamento del motore di ricerca, informando su eventuali problemi di funzionamento ai sistemi di Google.

Pietro Soddu

Senior web marketing specialist

Aiuto PMI, professionisti, siti web e attività locali a trovare il loro posto nella rete, aumentando visite e ricavi.

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