In questo mese Google ha annunciato il completamento degli aggiornamenti Helpful Content e Spam Link Update.
Di conseguenza si sono visti, soprattutto nei primi giorni, diversi movimenti nelle SERP (le pagine dei risultati di Google).
La novità più importante di Gennaio 2023 è sicuramente l’ascesa di CHATGPT, l’applicazione di intelligenza artificiale fornita da OpenAI; in tal senso Google ha chiarito che non per forza penalizza o squalifica in termini di ranking un contenuto generato dall’intelligenza artificiale, se questo è utile.
Ma è chiaro che per Google è suonato il campanello d’allarme, tanto che si dice che i due fondatori siano stati richiamati a Mountain View per sorvegliare al meglio la situazione.
Da parte mia ritengo che l’intelligenza artificiale prima o poi sostituirà l’umano nella creazione di contenuti utili e risposte efficaci e immediate. E Google usa già dei principi nelle sue risposte semantiche.
Io uso ChatGPT non tanto per scrivere contenuti, sono abbastanza produttivo in questo, quanto nel fornirmi un quadro più preciso e sintetico possibile di un argomento.
Infatti, un peccato veniale della scrittura SEO è quella di voler girare troppo intorno all’argomento, nella speranza di coglierlo nella sua essenza.
Con Helpful Content Google si auspica di fornire risultati e risposte molto precise, da contenuti che aiutano davvero. Ma la sfida è lanciata.
Sempre a gennaio 2023 si è avuta notizia di un clamoroso leak dell’algoritmo di Yandex, il motore di ricerca russo nel quale lavorano diversi ex Google.
Ebbene, sono stati scoperti almeno 2000 fattori tra positivi e negativi che aiutano il motore di ricerca a ordinare le pagine nell’indice.
In ambiente SEO è stato come scoprire una nuova miniera d’oro di informazioni, ma posto che Yandex non è Google, tanti di questi fattori confermano le supposizioni in ambito SEO.
E Google stesso, negli ultimi tempi, è stato abbastanza generoso in quanto a dichiarazioni circa il funzionamento dei fattori di posizionamento.
Nel prossimo update mensile parlerò della rivoluzione attuata da Bing, che ha incorporato ChatGPT di OpenAI nelle sue ricerche. E della risposta di Google chiamata Bard.